Su il sipario, inizi lo spettacolo!
“La vita è come una commedia:
non importa quanto è lunga, ma come è recitata.”
Lucio Anneo Seneca
“La vita è come una commedia:
non importa quanto è lunga, ma come è recitata.”
Lucio Anneo Seneca
Immaginate un teatro. Dove ogni giorno va in scena uno spettacolo diverso. Il sipario si alza la mattina, inizia lo spettacolo, e si abbassa la sera. Ogni giorno, anno dopo anno.
Il buffo è che nello spettacolo c’è un solo attore che fa tutte le parti da protagonista. Dovreste vedere quanto è bravo: Arlecchino, Donchisciotte, Madre Coraggio, la Piccola Fiammiferaia, lo Zio Vanja, e pure Moby Dick al bisogno. Commedia o dramma, a volte farsa, a secondo della giornata e del momento. Recita sempre a braccio, non ha nessun copione, salta da un ruolo all’altro.
Ebbene si, l’avrete già capito: siamo noi quell’ attore, che si sbatte come un’ anguilla per coprire tutti ruoli e portare avanti lo spettacolo. Perché la vita di ognuno di noi è come un grande palcoscenico, dove si recita a soggetto tutti i giorni.
Per ognuno ogni giorno, su quel palco, va in scena la vita, e ci tocca recitare. A quell’attore alcuni ruoli riescono meglio che altri, alcuni proprio non vorrebbe recitarli ma gli tocca, e gli riescono così così. Ma non c’è scelta, anche nei gioni no, “the show must go on”!
Pensaci un attimo. Si, tu, proprio tu, lì sul tuo palcoscenico. Quale copione stai interpretando al momento? Quale personaggio? Oggi sarai collega di lavoro, genitore di tuo figlio, cittadino a litigare con un vigile che ti vuole dare la multa, sarai figlio che telefona al genitore e con pazienza ascolta i suoi malanni, sarai amico stasera alla bocciofila o al club del remo.
E’ importante evolvere con il ruolo, scaricare gli aggiornamenti. Cambiare registro. Non tratteresti tuo figlio ventenne come quando ne aveva cinque, così come al collega che è diventato tuo capo non ti rivolgeresti più come quando vi trovavate di fronte alla macchinetta del caffè. I vestiti della tua Prima Comunione li hai ritirati da un pezzo…. o almeno avresti dovuto. -sorriso-
Ricordiamo di dare vita e spazio a tutti i ruoli, e non lasciare che ce ne sia uno che prenda il sopravvento, di solito a scapito di un altro. Diventi identità. Troppo Madre, e si diventa madre anche del proprio marito, a scapito del ruolo Moglie. Troppo Carrierista, e non si ha il tempo per essere Padre, o Goditore di Esistenza. Che ci sia armonia, che ci sia equilibrio, altrimenti sono danni e comunque sai che palle sto spettacolo.
Ogni giorno sul palco, ci teniamo che le tavole del palcoscenico siano sempre scintillanti, le scenografie brillanti, gli abiti di scena precisi. C’è però un posticino, lontano dalle luci della ribalta, chiamiamolo retro palco, che da fuori non si vede, ma non per questo non è importante. E’ dove il protagonista si spoglia degli abiti di scena, rimane nudo, è solo con se stesso.
Non dimentichiamolo, quell’angolino: teniamolo pulito, in ordine, riponiamoci gli abiti di scena per bene e spolverati, divisi gli uni dagli altri. Che se c’è disordine, se c’è sporco, là dietro, la sporcizia rischia di essere portata in scena, rischiamo di incasinarci con gli abiti, e la nostra interpretazione, per quanto ci impegniamo, sarebbe un fiasco di sicuro.
Tieni sempre presente che non ci sono le prove generali, che dopo correggi il tiro, la rifai e fai di meglio: ogni giorno è “Buona la prima”, per cui quell’occasione hai, di fare il tuo show, non la sprecare. Sei tu l’unico che può interpretare te stesso: non hai bisogno di suggeritore, se ascolti quella tua vocetta dentro, hai tutte le informazioni per interpretarlo al meglio! Comunque, tu non puoi non essere tu: puoi sbagliare solo se cerchi di essere qualcun altro.
Sul palco il più delle volte non siamo da soli. Ci sono tanti co-protagonisti e comparse che recitano con noi: alcuni stanno per sempre, altri meno, altri sono delle meteore e se ne vanno. Ma tieni sempre bene in mente che il protagonista e regista di quello spettacolo rimani sempre tu. Tieni sempre le luci bene accese: soprattutto non lasciare mai che la scena del tuo palco se le rubi qualcun’altro.
La sera, prima che scenda il sipario, ricorda: hai fatto del tuo meglio, e comunque sia andata, è stato un grande show.
E fai il tuo miglior inchino, al tuo pubblico, a te stesso, e alla vita.
-dedicato ai tanti che, nonostante tutto, alla mattina si fanno trovare sempre pronti in scena con un sorriso, sempre con il sorriso.
Grazie, siete degli Eroi-