La comunicazione che non sazia
“Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell’essere umano.”
Paulo Coelho
Che ci piaccia o no, siamo animali sociali. Siamo tutti in contatto, centinaia di interazioni al giorno: siamo sempre connessi, si dice. Eppure mai come adesso la comunicazione è difficile, forse perché si pensa sia diventata facile. Ma il facilitare non sempre vuole dire migliorare. A volte vuole dire soltanto semplificare: si rimane a livello di schema, e ci si sente ancora più sperduti.
E allora, come un gatto impazzito che rincorre la sua coda, ipercompensiamo comunicando sempre più freneticamente con messaggetti scritti e vocali, illudendoci di essere in contatto con il mondo, guarda quanti centinaia di amici ho su Facebook.
Gran parte della nostra comunicazione personale ogni giorno è un cibo che non nutre. E’ come masticare le foto del menu, pensando di saziarci. E poi ci lamentiamo del senso di vuoto.
La comunicazione è fatta di parole, di suoni, atteggiamenti, emozioni, movimento. Odori. Dice di me, e dice dell’altro molto di più di quello che entrambi possiamo pensare. Ed è principalmente il non detto che arriva al cuore e al cervello.
Nessun uomo è un isola, scriveva John Donne. Non c’ è bisogno di attraversare ponti per prendere un caffè anche di corsa e parlare con un amico guardandosi negli occhi.
Siamo tutti sulla terraferma, non ci sono scuse.