Danzare l’eterna danza
“Esseri umani, vegetali, o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa, suonata in lontananza da un pifferaio invisibile.”
Albert Einstein
Oggi, finalmente, ho preso atto che a casa mia bisognava fare qualcosa. Dopo settimane di vita convulsa dove fare le pulizie non era un’opzione, oggi che invece lo era, bisognava pulire. Mi sono messa a spolverare la libreria, che in pieno sole mostrava senza pietà quantità di polvere tali da dare fastidio pure ad un occhio tollerante come il mio.
Il sole dalla finestra colpiva in pieno i ripiani, e più cercavo di catturare la polvere con il mio straccetto più quella si alzava e sembrava si mettesse a danzare una danza tutta sua, delimitata da quello spicchio di luce. In tutto il resto della stanza in penombra, nulla, la quiete.
E mi ha fatto pensare che questa stessa polvere danza intorno a me tutto il tempo, ma di solito non riesco a vederla. C’è così tanto che va oltre l’ambito dei nostri sensi e delle nostre percezioni.
Se ti fermi un attimo, ti accorgi che tutto è movimento intorno a te: gli elettroni degli atomi di cui è fatto il tuo corpo saltano intorno al nucleo, il sangue scorre nelle vene al ritmo di un cuore che batte ostinato, e poi intorno a te le cose, le persone che respirano, vibrazioni di suoni, il sole manda torrenti di particelle di energia, i pianeti che girano in orbite perfette e immutabili.
Niente si ferma, tutto piroetta e si muove in un eterna danza che si ripete al ritmo di una musica che non senti, eppure c’è.
E’ la danza di Shiva, il dio indù della distruzione e della rinascita, il «Signore della danza», la cui danza cosmica è ciò tramite cui l’universo viene manifestato, preservato e infine riassorbito, che orchestra l’universo dove tutto si muove di conserva, per necessità immutabile.
Per quanto tu non abbia voglia di unirti a questo movimento continuo, scopri che non è tua decisione, che tutto è troppo grande e troppo perfetto, e non puoi fermarti.
E non ti resta che danzare, ed andare avanti danzando.
-Dedicato a Maria, cara sorella, perché da provetta ballerina continui il suo viaggio sempre a passo di danza-