Come comunicare invece di litigare

“Litigare è spiegare in modo complicatissimo e a voce alta cose semplici da dirsi sottovoce.”

Erich Fromm


Viviamo di relazioni: familiari, sentimentali, lavorative, con il panettiere del supermercato. La comunicazione avviene sempre in una relazione.  E ora dirò una cosa semplice: in una relazione, il conflitto nasce per la maggior parte delle volte da mancanza di comunicazione, o da modi di comunicare sbagliati. Vediamo cosa si può fare, perché, udite udite, qualcosa si può fare

Ci sono due modi diversi e opposti di relazionarsi: .

  • USANDO I MESSAGGI “TU” : sono formulate alla seconda persona, accompagnate da un’accusa o un rimprovero, sono un dito puntato ad un centimetro dal naso. “Ma perché ti comporti così… Tu sei sempre… Tu non sei mai…” : equivale a mettere l’altro all’angolo, addossandogli tutte le responsabilità. Ad aggressività si risponde o contrattaccando, o fuggendo: sono le strategie più naturali e innate di autodifesa. Entrambe le reazioni non sono positive per una serena discussione, diciamo così.
  • USANDO I MESSAGGI “IO”: molto più funzionale per risolvere un conflitto è esprimere il proprio dissenso con messaggi che parlino di se’ e che indichino il proprio stato d’animo.  “Sono rimasto male perché… Ho la sensazione che… Quando succede questo io mi sento…”  Se la richiesta all’altro è priva dell’espressione dei sentimenti e del bisogno sottostante può arrivare come una pretesa, portandolo ad irrigidirsi. Con questo tipo di comunicazione invece l’altro non si sente messo sotto accusa, ed è più probabile che ci sia spazio per un dialogo aperto e produttivo.

Imparare a comunicare correttamente significa riconoscere l’altro come interlocutore, dando dignità ai suoi bisogni e ai suoi motivi, anche se non si condividono o non li si capisce. Significa dare un valore ai propri sentimenti e stati d’animo, esprimendoli mano a mano che si presentano, senza aspettare che la brocca delle incomprensioni e degli equivoci sia troppo piena, e si tracimi, sempre malamente. Significa non arroccarsi caparbiamente sulla presunzione di avere ragione, ma cercare un punto di incontro e di risoluzione.

Insomma: bisogna imparare sia ad esprimere i nostri bisogni con coerenza e senza sensi di colpa, che ad ascoltare gli altri in modo che questi si rendano conto che le loro parole non sono state soltanto udite, ma comprese e riconosciute.

Quando le persone imparano a tenere aperta una via di comunicazione con se stesse e con gli altri le loro vite e le loro relazioni interpersonali possono venirne profondamente trasformate.  Significa aprire la possibilità di lasciarsi alle spalle la dinamica io vinco-tu perdi, l’attacco e il contrattacco, per andare verso il riconoscimento delle emozioni e il soddisfacimento dei  bisogni più profondi.

Significa essere più sereni e, alla lunga, più felici.