Autostrade e Sentieri
“Non seguire dove il sentiero può condurre. Va’ invece dove non vi è alcun sentiero, e lascia una scia”
Ralph Waldo Emerson
Il nostro cervello è stupido. Non sa cosa fare, cosa credere, come comportarsi, come amare. Noi lo sappiamo, non è lui.
Il cervello quando nasciamo è come un computer nuovo quando ci arriva da Amazon. Naturalmente ha già dei programmi pre-installati, che ne gestiscono il funzionamento, oltre al sistema operativo, che gli permette di interfacciarsi con il mondo esterno.
Quello che si crea, dalla nascita in poi, sono miliardi di connessioni neuronali, che creano dei percorsi che diventano, a livello di consapevolezza, pensieri, ricordi, dolori, gusti, emozioni. Insomma, diventano noi. Dopo aver letto queste frasi, il vostro cervello non è più quello di prima. C’è una connessione in più, un sentiero in più. Voi siete diversi da un minuto fa.
Il fatto è che a furia di percorrere i soliti sentieri, questi diventano autostrade. Scoperta una modalità che ci consente di raggiungere un risultato, la generalizziamo e la utilizziamo ogni qual volta ci troviamo in una situazione simile. Mettiamo il pilota automatico, insomma.
E intanto, il “sistema viario” di connessioni neuronali si semplifica, i percorsi sono sempre quelli, così comodi e rassicuranti. Ne consegue che la varietà dei pensieri, delle relazioni, delle esperienze, delle possibilità si impoverisce. Noi ci impoveriamo.
La consapevolezza dei meccanismi in ogni momento è impossibile, è vero. Ma qualcosa si può fare. Teniamo presente che ogni esperienza crea nuovi sentieri neuronali, ogni azione, sensazione, discorso, movimento che vada fuori dalla routine ci modifica: ecco, allora, in questo momento, qui e ora, chiudete gli occhi, respirate forte, sentite i vostri polmoni dilatarsi, riempirsi di ossigeno, pensate e ditevi queste tre semplici parole: “Sono vivo. Grazie”.
Avete creato una autostrada di luce bellissima. Per oggi siete a posto.